martedì 19 febbraio 2008

La Sinistra l'Arcobaleno: stare vicini al nostro popolo, costruire da subito la democrazia della partecipazione.

Appello all'ascolto e alla pratica partecipativa
Primi firmatari: i segretari provinciali di Caserta dei partiti de la Sinistra l'Arcobaleno

Il clima che caratterizza la campagna elettorale finalizzata al voto del 13 e 14 aprile è fatto di sfiducia, di critica, di assenza di entusiasmo e di credibilità da parte de lavoratori, delle donne, dei giovani, dei pensionati verso le proposte programmatiche dei partiti politici che vengono valutate “come promesse che non saranno mai mantenute”.
Questo clima coinvolge anche l'elettorato di sinistra e pesa sulle spalle dei militanti, degli attivisti di molti dirigenti della periferia de la Sinistra l'Arcobaleno, stanchi e delusi di scelte che non investono adeguatamente il corpo dei partiti e i protagonisti di lotte portate avanti in piccoli insediamenti urbani e in zone lontane dalla capitale, dove l'eco delle contese politiche e delle scelte di solito giunge distorta e quasi affievolita.
La forte preoccupazione de la Sinistra l'Arcobaleno di Terra di Lavoro è che il distacco, sempre più netto, dei cittadini dalle forze politiche, frutto di un modo deleterio ed affaristico di fare politica, si generalizzi, diventi irreversibile e schiacci anche chi nel territorio deve fare “la fatica” di propagandare messaggi e parole d'ordine.
La crisi generale della politica è anche il risultato, tra i tanti altri fattori, di una carenza di contatti continui e costanti tra i “vertici” politici e istituzionali e le “basi” dei partiti, tra chi opera a livello nazionale e chi nei quartieri, nelle contrade, nei vicoli e nelle piazze; e lì deve fronteggiare gli “assalti” positivi delle richieste, ma, a volte, anche negativi, delle critiche, da parte dei comitati, dei movimenti, delle donne, dei disoccupati, dei precari, dei cassintegrati. D'altra parte la mancanza di disponibilità all'ascolto delle esperienze politiche, dei bisogni sociali e delle idee vive e vere che provengono dalle periferie viene lamentata da dirigenti di circoli, sezioni territoriali, federazioni.
Per evitare che si inceppi il rapporto tra “centro” e realtà politiche locali occorre organizzare sin da ora una capacità di ascolto: subito sulla composizione delle liste elettorali, che devono essere l'espressione della innovazione in tema di democrazia di genere, con tante donne, ma anche di democrazia di classe, con tanti lavoratori, pensionati, precari, disoccupati e studenti, e di democrazia di territorio, con rappresentanti delle comunità in lotta per la difesa del proprio territorio, del proprio ambiente, della propria salute. E subito costruendo solidi canali democratici di comunicazione attraverso cui veicolare opinioni, proposte e suggerimenti ai dirigenti nazionali dei partiti della sinistra ed ai rappresentanti istituzionali: la vita democratica de la Sinistra l'Arcobaleno deve fondarsi su momenti veri e leali di confronto e dovrebbe essere strutturata una camera di consultazione che sia luogo di confronto periodico ma anche percorso concreto, canale privilegiato, appunto, per superare distante, incomprensioni, difficoltà.
Il processo unitario appartiene ai quei tanti attivisti che sognano ancora di cambiare la società e di realizzare la giustizia sociale, un ambiente vivibile ed un mondo di pace, privo di sopraffazioni e privilegi, di sofferenze, drammi e dolori. Le donne e gli uomini impegnati nella costruzione della unità della sinistra chiedono perciò un rinnovamento nei metodi politici ed organizzativi, che devono avere caratteri popolari, democratici e partecipati.
Per costruire davvero un percorso unitario ci vogliono anni e sacrifici. Il cammino è faticoso. Vi è piena consapevolezza di ciò. Proprio per questo è necessario evitare logiche da “ceto politico” che rischierebbero di allontanare ulteriormente il nostro popolo e renderebbero più difficile il già arduo cammino che abbiamo davanti e investire da subito e quanto più sia possibile, nella democrazia e nella partecipazione.

Primi firmatari: Franco Nigro, Peppe Di Gregorio, Giosuè Bove, Enzo Falco

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