giovedì 24 gennaio 2008

Un breve resoconto dell'assemblea del 17 gennaio. Un primo passo verso la Sinistra Arcobaleno in Terra di Lavoro

Alle ore 19 di giovedì 17 gennaio presso la sede della federazione provinciale di Caserta di Rifondazione Comunista si è svolta un’assemblea organizzata degli organismi esecutivi (segreterie e coordinamenti) provinciali e dei rappresentanti istituzionali provinciali dei partiti promotori della sinistra arcobaleno: verdi, comunisti italiani, sinistra democratica e rifondazione comunista. All'odg l'organizzazione del percorso unitario per la costituzione della federazione.

Dopo l’introduzione di Giosuè Bove con la quale viene proposta la costituzione di un consiglio dei rappresentanti istituzionali, che dovrebbe raggruppare consiglieri e assessori comunali e provinciali della sinistra, e la definizione di un calendario indicativo degli incontri con i comitati territoriali e delle assemblee pubbliche territoriali, Mena Moretta (PdCI) chiede che vengano raccolti gli interventi e gli esiti della discussione per stendere un breve resoconto da inviare agli iscritti. La proposta è accettata e la stessa M. Moretta viene designata per prendere nota degli interventi. Maria Carmela Caiola viene indicata come moderatrice.

Enzo Falco (segr. Provinciale Verdi): Credo di condividere analisi e impostazione date alla riunione da Bove. Per quanto riguarda il processo della costruzione di Sinistra Arcobaleno assistiamo a un processo che langue, si va avanti per inerzia o in alcuni casi si prendono iniziative che rischiano, nel locale come nel nazionale, di riverberarsi sui rapporti interni dell’Associazione come nel caso del coordinatore regionale di SD Raffaele Porta che ha pubblicamente chiesto al Presidente della Regione di “restituire dignità e credibilità al governo regionale” oppure di rassegnare subito le dimissioni restituendo la parola ai cittadini.Tuttavia c’è da dire che a Caserta abbiamo imparato a conoscerci meglio al di là delle differenze che restano, sono d’accordo per un’accelerazione non incardinata sui segretari provinciali e di lavorare sui contenuti di questo percorso unitario. Sono però anche dell’idea di ribadire quanto già richiesto a De Franciscis tenuto conto che i 120 giorni stanno già finendo e,con il pensiero al passato, ritengo che dovevamo essere più determinati, più duri sulla questione differenziata……anche uscendo dal centrosinistra. Oggi incontriamo De Franciscis per attrezzarci subito con gli uomini migliori a fare quello che dobbiamo fare….Non ci risolleveremo da niente se non riusciremo a dare significato alla politica.

E. Milani: Cosa siamo riusciti a fare nel governo locale? Poco e la cosa non mi soddisfa affatto. Nessuna delle strade proposte sta portando a qualche risultato. Di fronte a quello che sta succedendo, per la stragrande maggioranza delle persone sta crescendo il riflesso securitario. Che ruolo deve avere la politica che non conta più nulla? Di fronte allo strapotere dei grandi capitali finanziari, la politica non è in grado di intercettare gli strumenti per governare tutto ciò…..Oggi c’è un problema di tenuta del funzionamento democratico del paese….Se a Pianura ci sono i comitati che protestano, è vero anche che ci sono altri milioni di cittadini che li spalmerebbero se potessero

Lino Martone: Se è vero che il motivo dell’emergenza rifiuti ci unifica, è anche vero che c’è qualcosa di più. Dobbiamo chiederci cosa è qui a Caserta la S.A..Non ci è chiesto di coniugare un verbo nazionale….c’è un problema di identità territoriale, e la sinistra si propone come centro unificante, per dare un marchio d’identità a Terra di Lavoro. Dobbiamo ripristinare la sovranità popolare…..in una regione dove l’utilizzo maldestro del potere politico si accompagna all’assenza dello Stato di diritto…..Rifacciamo i commissari di zona, mettendo sotto inchiesta chi non rispetta la Costituzione italiana. Si devono rivedere gli strumenti sociali.Ricomporre lo scarto profondo fra le istanze sociali e le istituzioni. Cambiare le gerarchie dello sviluppo anche per mezzo di leggi regionali.

Luca De Rosa: La Campania mostra una condizione paradigmatica di un modello di sviluppo che sperimenta e formula nuove regole….la storia degli ultimi trenta anni della nostra regione ci mostra un modello capitalistico che ha funzionato nei profitti e ha saputo trasformare e portare a declino le istituzioni democratiche. Oggi la crisi rifiuti rischia di travolgere le istituzioni e l’errore della sinistra è stato non aver saputo leggere i processi in atto di modifica delle istituzioni, non dico avversarli ma quanto meno leggerli…..Nella nostra esperienza ad Aversa abbiamo incontrato molte persone con cui confrontarci positivamente….ma ci siamo dovuti nascondere! Non si tratta di ricoprire una qualche casella all’interno dell’apparato come ho ribadito già nel mio partito, ma la vera necessità è riaprire il dialogo con quella parte della gente che conserva ancora brandelli di dignità……

Gianni Cerchia: Quello che stiamo vivendo è l’esito finale di un processo che dura da tempo, la crisi della credibilità delle istituzioni democratiche. E’ necessario puntare ad un soggetto che possa ricostruire la credibilità della politica. Siamo in un momento di grande difficoltà ma è necessario dare un contributo da Caserta per riavviare un’iniziativa affidando ad un comitato promotore la calendarizzazione di incontri con il territorio non escludendo al suo interno i segretari provinciali……

Mimmo Pascarella: Dati e fatti sulle persone concrete ce li forniscono sempre gli altri….in questa Provincia in reltà abbiamo bisogno di inchieste. Davanti alla crisi del ceto politico, cosa abbiamo fatto per incidere? Quelli che aspettano ci hanno detto quasi niente…..L’avventura istituzionalista ha fallito…..Ci vuole ora grande coraggio per mettere in discussione il metodo politico, favorire un metodo di autocritica vera. Abbiamo nel passato abbassato il livello della mediazione, abbiamo ricavato negatività diffuse…..

Enzo Mataluna: Invito tutti a considerare attentamente che la sinistra sembra oggi essere spazzata via dalla Storia, e quasi inutile essere qui… Siamo insufficienti perché autoreferenziali e non serve un atteggiamento assolutorio nei confronti della regione ….di fronte alle evidenti responsabilità nella regione diventa stucchevole cantare qui il de profundis……Abbiamo assistito da tempo alla perdita di potere delle assise istituzionali…..Di fronte a questo marasma che spazzerà via tutto, che fare? Inventare una modalità nuova di fare politica. In modo unitario condurre una seria riflessione sulla legalità in provincia di Caserta…. E chiederci con quale qualità degli uomini produrre una sinistra diffusa, allargata……

Mena Moretta: faccio qualche breve considerazione anche in continuità con quanto ha già affermato Mataluna e altri compagni intervenuti….è indubbio che oggi c’è per la sinistra, per la sopravvivenza della sinistra, l'emergenza di ritessere le trame di connessione con la società civile, e il comitato promotore per la costruzione del percorso unitario della S.A. non potrà prescindere da questa sfida difficile…..finalmente qui dopo alcuni mesi ci vediamo in quanto segreterie dei partiti coinvolti dopo un fiume di comunicati e documenti redatti anche in nome di una sinistra già “unita” fin dal mese di settembre dello scorso anno per mano dei soli segretari provinciali….una metodologia che mi sembra sia stata riconosciuta fallimentare dallo stesso Bove nella sua introduzione….Puntare dunque ad un processo davvero partecipato di una sinistra allargata…..E soprattutto vigilare con coerente attenzione sulla legalità all’interno delle amministrazioni dove siamo presenti….faccio riferimento, ultimi casi comparsi anche sui giornali locali, ai due architetti rinnovati automaticamente da parte della Provincia allo scadere dell’incarico e pagati ventimila euro per esplicare non ben definite mansioni….o il più eclatante caso del ben noto direttore generale Acconcia chiamato all’incarico in Provincia senza alcun requisito di pregnanza se non il rapporto fiduciario con il Presidente….. Dunque un cammino di coerenza e di trasparenza che punti, ma davvero, all’inclusione delle rivendicazioni urgenti che dal basso arrivano insieme alla denuncia di un immobilismo più che colpevole di un ceto politico inefficiente e senza progetto…..

Giuseppe De Gregorio: Con smarrimento osservo la conflittualità sociale, l’impotenza della politica che non riesce a dare più risposte…..Io non credo che sia più utile fare incontri con De Franciscis, ma piuttosto affiancare le amministrazioni locali e ricostruire una classe dirigente forte, in opposizione a una Caserta che soffoca sotto clientele, senso di sfiducia nelle istituzioni, conflittualità sociale…..Una sinistra nuova che parta dai territori nel costruire forum, luoghi dove potersi esprimere per poter costruire un grande appuntamento provinciale……Uscire dai vecchi schemi e promuovere lotta contro l’illegalità…..

Conclude G. Bove prefigurando un percorso per la costituente della sinistra arcobaleno che venga sostenuto da un gruppo organizzativo. In vista del consiglio provinciale del 30 gennaio viene sollecitata un’assemblea preventiva provinciale di condivisione dell’indirizzo da proporre da parte della S.A..

Nessun commento: